

Sto parlando del Paradiso dei Cani, un luogo dove non si pretende nulla per avere il diritto di entrarci e non promette beatitudine ma libertà e l’aria profuma di quel amore che solo i cani sanno dare. Una ricca fragranza che appaga il cuore e chi ha avuto un cane per amico sa certamente riconoscere.
Qui ci sono tutti i cani. Quelli amati, quelli abbandonati, che hanno vissuto alla catena, che sono stati sfruttati, mandati a morte nei laboratori e fatti scannare l’uno contro l’altro, e ogni cane della Terra ha il posto assicurato.
Ci troveremo i nostri amici, quelli che ci hanno fatto compagnia fino all’ultimo, amato e difeso, che hanno trascorso la vita attendendo da noi anche una sola carezza e in cambio a molti hanno riempito la vita.
E’ un Paradiso particolare, molto più modesto dei paradisi proposti dalle religioni, un paradiso senza pretese, come senza pretese sono i suoi ospiti.
Un Paradiso così dovrebbero averlo anche i cuccioli dell’Uomo, quelli che sono stati violati, sfruttati, abbandonati e uccisi. Un posto dove giocare per sempre senza subire mai più la crudeltà degli uomini.
Forse questo paradiso esiste e, se non ci fosse, sono certo che i cuccioli dell’Uomo troverebbero accoglienza nell’altro, quello che credo esista per i cani. Allora sì che sarebbe veramente completo, perché su quell’erba sempre verde, sotto le fronde degli alberi, si sentirebbero i suoni più belli: le grida e l’abbaiare di un cucciolo d’uomo col suo cane che giocano assieme. (Paolo Carbonaio) (Tratto da Il Blog di Saray)
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