La storia di Hachiko è forse una delle testimonianze più incredibili di quanto sublime possa essere l’amore di un cane.
Hachiko, il cui nome vero era Hachi (ovvero “8”, considerato in Giappone un numero fortunato), fu acquistato nel 1924 dal professore universitario Hidesaburō Ueno che la portò con sé da Odate (la sua città natale) a Shibuya. Ogni mattina, il cane aveva l’abitudine di accompagnare il suo padrone alla stazione ferroviaria. Hachiko si sedeva lì con pazienza fino alla fine della giornata, pronto ad accoglierlo al suo ritorno. Questa felice routine venne rotta nel 1925, quando Ueno morì improvvisamente al lavoro a causa di un ictus – lasciando Hachiko in attesa alla stazione, a guardare i treni passare e sperando in una riunione che non sarebbe mai avvenuta.
Ogni giorno Hachiko si recava alla stazione di Shibuya dove attendeva invano il suo Ueno.
Con il passare del tempo, il cane attirò l’attenzione dei pendolari e la sua storia iniziò a diffondersi. Nel corso dei 10 anni successivi, il cane fedele ha continuato ad aspettare il suo padrone ogni giorno, fino a quando morì a 11 anni l’8 marzo del 1935, ritrovato in una strada di Shibuya. La notizia fece il giro del Giappone.
Venne dichiarato un giorno di lutto nazionale per ricordare Hachiko e quel gesto di estrema fedeltà nei confronti del padrone.
Il corpo del cane venne poi preservato tramite tassidermia ed esposto al Museo Nazionale di Natura e Scienza, ma alcune ossa sono state sepolte nel cimitero di Aoyama, accanto alla tomba del professor Ueno. Ogni 8 marzo in Giappone viene organizzata una cerimonia per ricordare Hachiko. Per la fedele devozione al suo padrone, Hachiko è diventata una figura leggendaria, un vero e proprio testamento sulla profondità dell’amore che i cani hanno per i loro amici umani. Da qualche tempo Hachiko non è più solo. Tutti i giorni un gatto si rannicchia sotto le zampe anteriori del cane, per la gioia di turisti stranieri e altri visitatori. (In parte tratto da diregiovani.it)
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