
Nel corpo del gatto lavorano 240 ossa e 500 muscoli e la loro grande flessibilità è dovuta al fatto che le ossa della schiena sono collegate tra loro anche da muscoli oltre che da legamenti. Sono privi di clavicola, o meglio ne possiedono un frammento ridotto nascosto fra i pettorali, che non ne limitano la lunghezza dei passi, lo scatto o la velocità nella corsa. La colonna vertebrale del gatto è una delle parti più interessanti della sua anatomia: è un ingegnoso meccanismo che può piegarsi e girarsi in ogni direzione con la stessa mobilità di un serpente. Un gatto di 4 chili ha un cervello che pesa intorno ai 30 grammi e che è talmente avido di energia che il 20% del sangue che il cuore pompa finisce direttamente lì. I felini hanno solo due tipi di gruppo sanguigno: A e B.
Come ogni buon cacciatore, questo animale ha sviluppato le parti
del cervello che vengono associate in particolare alle funzioni sensitive; più semplice, invece, lo sviluppo dei lobi frontali (considerati strettamente legati all’intelligenza) rispetto all’uomo e agli altri primati. La sua temperatura corporea è più alta di quella degli umani ed oscilla fra i 38 ed i 39 gradi, mentre il ritmo respiratorio è di circa 26 respirazioni al minuto. Quando un gatto dorme profondamente il suo ritmo respiratorio è molto rallentato; durante un normale pisolino, invece, respira esattamente come da sveglio. I gatti camminano sulle punte delle dita: questo permette loro di correre molto veloci perchè minore è la superficie in contatto con il terreno, minore è l’attrito. Possono battere i cani in velocità, ma non possono sostenere lo sforzo della corsa su lunghe distanze a causa della ridotta capacità di cuore e polmoni, dovuta alle piccole dimensioni della cassa toracica. Gatti, cammelli e giraffe si muovono allo stesso modo: prima la zampa anteriore e posteriore dello stesso lato, poi la zampa anteriore e posteriore del lato opposto. Sono praticamente gli unici animali a quattro zampe che camminano così, ma il gatto è l’unico a farlo con un certo stile! Il loro ritmo cardiaco si aggira sui 110/140 battiti al minuto. Le mandibole corte, ma estremamente potenti e la sofisticata complessità dei muscoli del collo permettono al gatto di avere la meglio su prede anche molto grosse, che è in grado di uccidere con un unico morso preciso e potente, che lascia una possibilità su un milione.
La coda fornisce al gatto l’equilibrio necessario affinchè possa sempre atterrare sulle zampe. I gatti riescono a vedere molto bene con un sesto della quantità di luce necessaria agli umani. L’iride, cioè la parte scura centrale, controlla la quantità di luce che entra nell’occhio del gatto: con luce forte essa si stringe fino a diventare una sottile fessura, con quella debole, invece, si apre fino a formare un disco completo. Ciò che permette loro di vedere al buio è il tapetum lucidum, formato da dieci strati di zinco e particolari proteine, riveste la retina e ha la funzione di intensificare la percezione delle immagini; riflettendo la luce come uno specchio, è quello che rende brillanti gli occhi del gatto al minimo barlume di luce. Per attenuare gli abbagli di una luce accecante, questo animale ripara la sua pupilla con una terza palpebra, detta membrana nittitante; questa si spiega dall’angolo interno dell’occhio con un movimento ascendente, ripara l’occhio e lo tiene pulito e non è opaca, in quanto consente una certa visibilità. Se i nostri occhi fossero grandi quanto lo sono quelli dei gatti in proporzione al loro corpo, sembrerebbero due palloni.
Una delle poche somiglianze tra gli occhi dei gatti e gli occhi degli umani è che entrambi, avendo gli occhi disposti al centro della testa, possono godere di una visione binoculare. La loro vista è assai acuta: ogni occhio ha un angolo visivo di 205 gradi, mentre la visione binoculare ne copre 180. Recentemente si è scoperto che i gatti non vedono solo in bianco e nero, come si credeva: nelle loro retine, infatti, esistono cellule sensibili al verde e al blu e non si esclude la presenza di una cellula sensibile al rosso. Sono in grado, inoltre, di riconoscere molto bene la forma degli oggetti, distinguendo un triangolo da un cerchio o da un quadrato, o una sagoma piatta da una tridimensionale.
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