
Le zecche sono ematofagi temporanei degli animali e dell’uomo. Il ciclo del parassita è caratterizzato da diverse mute che si compiono in prossimità del terreno e dal pasto di sangue sull’ospite. Sono endofile, vivono in prossimità dei pascoli, giardini, parchi. La zecca a differenza della pulce non salta, sale sull’ospite sfruttando il passaggio dai fili d’erba all’animale. Salita sull’ospite, si ancora ai tessuti e comincia a nutrirsi del sangue dell’ospite. L’ancoraggio avviene tramite un caratteristico apparato buccale.
Questo aspetto è importante in quanto molte volte i proprietari commettono l’errore di strappare la zecca quando viene visionata sul proprio animale. Così facendo parte del sistema di ancoraggio della zecca rimane adeso nei tessuti dell’ospite causando nel tempo un processo infiammatorio da corpo estraneo. La tecnica consigliata è quella di applicare sulla zecca dell’olio in modo da impedirne la respirazione. In questo modo l’ectoparassita ritrae l’ipostoma. Dopo qualche minuto si può procedere all’asportazione della zecca. Altro metodo è quello di applicare direttamente antiparassitari esterni di cui si discuterà nella profilassi. Durante la fase di ancoraggio la zecca nutrendosi di alcune componenti del sangue dell’ospite può trasmettere agenti patogeni. La fase di ingorgamento può durare dai 7 ai 30 giorni, questa avviene lentamente in quanto la zecca non aspira sangue ma sfrutta la pressione sanguinea. A differenza della pulce la zecca è stagionale, infatti inizia il suo ciclo vitale quando la temperatura ambiente supera i 7 °C. La zecca funge da vettore per alcune malattie quali Ehrlichiosi, Borreliosi, Rickettsiosi, Anaplasmosi, Babesiosi, Hepatozoonosi, etc. Quando le zecche sono molto numerose, possono provocare gravi forme di anemia.
Da Cinofollia
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