
Il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha ordinato di “procedere all’abbattimento dell’esemplare responsabile dell’aggressione di data 16 luglio 2024”, ovvero un’orsa che ha attaccato un turista francese. Il governatore ha inoltre incaricato il Corpo forestale Trentino di “operare il monitoraggio intensivo dell’area ove si è verificata l’aggressione, al fine di assicurare la massima tutela dell’incolumità e della sicurezza pubblica”. Si tratterebbe di un’orsa accompagnata da 3 piccoli “più volte protagonista di incontri ravvicinati in aree agricole confinanti con aree urbanizzate”.
La risposta della Lav
“Lav, come annunciato da sempre, risponderà colpo su colpo a questa rappresaglia insensata e violenta nei confronti degli orsi voluta dal Presidente Fugatti, che non ha mai fatto nulla per garantire la sicurezza dei cittadini, informandoli ed educandoli ad una corretta convivenza con gli animali selvatici”. Lo annuncia la Lav in una nota dopo l’ordinanza di abbattimento firmata dal presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti. “Il nostro Ufficio Legale è già al lavoro per impugnare questa ordinanza, che ha più il sapore di una vendetta nei confronti dell’orsa, che non la ricerca di sicurezza attraverso la convivenza pacifica, nel rispetto della vita dei cittadini e degli animali. Ci opponiamo al provvedimento e facciamo ricorso al Tar”, dichiara Massimo Vitturi, responsabile Lav per l’Area Animali Selvatici.
Il parere dell’Enpa
L’Enpa annuncia che “impugnerà l’ordinanza con cui il presidente del Trentino ha condannato a morte l’orso che avrebbe aggredito un turista francese a Dro. Desta ancora più sconcerto il fatto che l’ordinanza sia stata emanata sebbene non si conosca ancora l’identità dell’esemplare che avrebbe aggredito il runner e non siano note le circostanze in cui il fatto sia avvenuto. A questo riguardo, sembra che il plantigrado – una femmina – fosse in compagnia di almeno un cucciolo e che potrebbe pertanto aver reagito come reazione ad un pericolo percepito. Anche per questo, Enpa chiederà di avere pieno accesso alla documentazione predisposta dal Corpo Forestale del Trentino”. La presidente nazionale di Enpa Claudia Rocchi chiede che “il ministero dell’Ambiente avochi a sé la gestione dell’intera materia, dando piena esecuzione al proprio mandato istituzionale. Chiediamo insomma che il ministro Pichetto Fratin si occupi finalmente di ambiente e di animali e non più soltanto di energia nucleare”.
Ancora dalla LAV una soluzione
LAV -Necessario agire immediatamente per salvare l’orsa
Il rifugio “Millions of Friends” in Romania, che si era reso già disponibile ad accogliere l’orsa Jj4, è pronto ad accogliere Kj1. Li abbiamo sentiti questa mattina e hanno risposto positivamente con entusiasmo, perché l’orsa deve essere salvata!Grazie a questa alternativa, realizzabile interamente a nostre spese e non dei contribuenti trentini, viene quindi a cadere ogni motivazione formale utilizzata da Fugatti per sostenere la necessità di uccidere l’orsa, perché il trasferimento in Romania le garantirà la vita. L’Ordinanza del Presidente Fugatti che ne dispone l’uccisione è quindi inutile ed eseguirla comunque, essendoci un’alternativa concreta che la Provincia ha il dovere di vagliare, può integrare il reato di uccisione di animale non necessitata prevista dal Codice penale. È necessario agire quanto prima, sappiamo che i forestali trentini sono sulle tracce dell’orsa che ha al seguito i suoi cuccioli di soli 6 mesi. Ora presentiamo ricorso al TAR perché questa sete di vendetta va fermata una volta per tutte. Per la sicurezza di turisti e residenti chiediamo l‘immediata interdizione temporanea dei sentieri nelle aree dove si trovano le mamme con cuccioli, come avviene già nel Parco nazionale d’Abruzzo e nei più grandi parchi nazionali all’estero in casi del genere. Le zone che attraversano le mamme orse con piccoli al seguito sono indicate sul sito della Provincia, possono quindi essere chiuse al passaggio umano già da ora. Questo garantirebbe subito e senza sangue, sicurezza a cittadini, turisti e selvatici. Non è un caso che quest’anno non siamo, in collaborazione con il Parco Adamello Brenta, ad accogliere i numerosi turisti e cittadini che vogliono godere della natura e delle montagne Trentine. Il progetto di informazione e formazione che portavamo avanti da anni e che avremmo voluto implementare anche in altre aree, è stato cancellato per volontà dello stesso Parco che, è opportuno ricordarlo, è ente funzionale della stessa Provincia di Trento
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